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LA STORIA

L’isola di Pianosa con i suoi 10,2 kmq è per estensione la quinta isola dell’Arcipelago Toscano.

Frequentata dall’uomo preistorico e dai più antichi navigatori presenta testimonianze del neolitico, dell’eneolitico e dell’età del Bronzo. Sede di strutture residenziali marittime di epoca romana.

Nel 1850 diventa Colonia Penale Agricola con una continuità di presenza sull’isola da alcune centinaia a circa mille persone fino ad inizi novecento. Dal 1920 fino al 1996 con i vari profili di colonia penale la popolazione dell’isola è oscillata tra le 1000 e le 2000 persone.

Attualmente l’isola non è una colonia penale ma estensione della Casa di Reclusione di Porto Azzurro (Isola d’Elba) e le persone stanziali risultano meno di 50, a cui si somma il flusso turistico estivo, prevalentemente giornaliero, con punte massime stagionali di 200-300 persone al giorno.

Già dal primo periodo di insediamento della colonia, e via via in intensificazione fino ad inizi anni novanta, si sono praticate varie coltivazioni (tra cui grano, vite e gli olivi) e allevamenti (mucche, pecore, capre), sebbene con scarsi risultati e, in alcuni periodi, con significative problematiche di scarsità idrica, nonostante i “numerosi” pozzi superficiali e profondi. Attualmente la pressione antropica è molto ridotta, per certi versi trascurabile rispetto al passato. Le coltivazioni sono assenti, se escludiamo un orto gestito dai detenuti, così come gli allevamenti. Dal 1996, con l’istituzione dell’Ente Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, l’isola e le sue acque sono considerate ambiente protetto.

Anni '30 - Arrivo del Vescovo
Anni '20 - Sanatorio

Anni '60 - Festa del corpo